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Anestesia e terapia del dolore

Che cos’è l’anestesia?

L’anestesia è una condizione di riduzione progressiva, fino alla totale abolizione,  della sensibilità attraverso la somministrazione di alcuni gruppi di farmaci. L’anestesia può essere generale o locale, a seconda dell’estensione dello stato di abolizione della sensibilità. 

Nel caso dell’anestesia generale, si mira a indurre nella persona un’eliminazione completa della sensibilità dolorosa e della coscienza a livello del cervello. Per ottenere ciò si procede alla somministrazione di farmaci che intervengono su 3 fronti: 

  • incidono sullo stato di coscienza della persona;
  • eliminano il dolore;
  • rilassano i muscoli, rendendo impossibile la respirazione autonoma e necessario l’utilizzo di macchine sostitutive.

Nel caso dell’anestesia locale, invece, l’abolizione della sensibilità avviene in zone specificamente individuate bloccando la trasmissione dello stimolo doloroso al cervello impedendone la percezione senza incidere sulla coscienza .

Che cos’è la terapia del dolore?

La terapia del dolore è un ramo della medicina che si occupa della cura del paziente affetto da dolore cronico con l’obiettivo di alleggerirne la condizione sia sotto il profilo fisico, sia sotto il profilo psicologico. Il prolungato stato di sofferenza tende, infatti, nel tempo a causare l’emersione di sintomi sia fisici che ansiosi o depressivi. La terapia del dolore, in questi casi, aiuta a migliorare la qualità della vita del paziente nel più ampio senso possibile.

I farmaci utilizzati nella terapia antalgica variano a seconda del caso concreto e, cioè, in base alla natura e all’origine del dolore ma anche alla sua intensità. Tra i più noti, sono ricompresi:

  • cortisone;
  • antinfiammatori;
  • antidolorifici;
  • alcuni psicofarmaci;
  • alcuni oppiodidi.

La terapia del dolore può essere svolta anche con modalità differenti, che nulla hanno a che vedere con la somministrazione di farmaci, come ad esempio la fisioterapia e l’agopuntura, le infiltrazioni e il sostegno psicologico. 

Quando ricorrere ad anestesia e terapia del dolore?

In linea di massima, si tratta di due situazioni molto differenti tra loro. Si ricorre all’anestesia, infatti, in tutti quei casi in cui dovrai essere sottoposto a un intervento chirurgico per impedire che la percezione del dolore renda l’esperienza insopportabile al punto da lasciare non soltanto un segno fisico dell’esperienza, ma anche un ricordo indelebile a livello psicoemotivo.

La terapia del dolore, invece, viene usata quando il dolore dovuto alle più varie patologie non si risolve con i comuni analgesici ma perdura nel tempo limitando pesantemente le attività del paziente ( diviene cronico). Tra le patologie più frequentemente associate al dolore cronico troviamo sia quelle benigne come le cefalee, l’artrosi, i mal di schiena che quelle dovute a patologie oncologici in tutti gli stadi della malattia.

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